Si lamenta da più parti la mancanza di senso dello stato da parte dell’apparato burocratico, e non di rado emergono casi di “nepotismo” nell’accesso alle più alte cariche pubbliche. Nelle corti imperiali, orientali prima e romane poi, ai vertici dell’apparato burocratico (le posizioni apicali, si direbbe oggi) potevano accedere solo eunuchi.
Funzionari di origine aristocratica o borghese, venivano castrati per evitare sia “che le loro energie venissero distratte dal servizio di Stato”, sia che tramandassero i propri incarichi per via parentale. Nel tardo impero romano, dopo l’imperatore ed il papa, erano le figure maggiormente considerate e invidiate, il loro potere era immenso.
A quell’epoca la castrazione era un’operazione obbligatoria per chi voleva far carriera nella alte gerarchie, non solo statali, ma anche ecclesiastiche e militari. Numerosi sono i casi di ottimi generali o patriarchi eunuchi, eccezionali “hombre de cabinete” (come dicono gli spagnoli), totalmente dediti agli affari di stato.