Gianni mi racconta la sua situazione. È il nuovo capo del reparto meno efficiente di tutta l’azienda. Gianni ha il compito di rendere più efficiente il personale senza cambiarlo: non può licenziare, spostare, assumere. Mi chiede se è importante sapere per quale motivo le persone sono improduttive e prive di entusiasmo. Secondo me, no.
A Gianni deve interessare sapere come essi si sentono, non perchè essi si sentono in quel modo. Non deve conoscere il caso di ognuno, ma comprendere i sentimenti generali per valutare il significato delle loro azioni. Deve capire le necessità ed i timori dominanti. Gli dico che sono convinto che i sentimenti del momento – più che le loro cause e le loro origini – rappresentano il materiale di lavoro più importante per cambiare i comportamenti negativi.
Gli dico infine che credo che sia meno rischioso lasciare che i subordinati decidano da soli di volere cambiare che forzarli a cambiare: “Il controllo del capo è assai maggiore se egli dà loro l’opportunità di accettare o di rifiutare il cambiamento, invece che pretendere un cambiamento senza prevedere una “onesta” retroazione”.