“Questo fu il mio primo incontro con quella che viene comunemente chiamata “sindrome di NIH”, acronimo di Not Invented Here (“Non inventato qui”), perché spesso gli ingegneri rifiutano di adottare ciò che non è stato inventato nel loro gruppo, anche se l’invenzione, come in questo caso, era stata fatta nella stessa società.
È un tipico malessere delle grandi aziende, un problema culturale peggiorato dall’animosità che esisteva alla Fairchild tra la ricerca e sviluppo e le divisioni operative, che tendevano ad accusarsi a vicenda.
Gli impiegati delle divisioni operative consideravano gli scienziati e gli ingegneri della ricerca e sviluppo altezzosi e preoccupati solo delle proprie teorie e si lamentavano di doverli mantenere.
Gli impiegati della ricerca e sviluppo si lamentavano invece che i colleghi delle divisioni operative erano interessati solo a risolvere i problemi immediati, senza pensare al futuro.
Cominciai a capire perché molte persone lasciano le loro aziende per avviare nuove attività e perché le compagnie di startup sono indispensabili per portare nuove idee nel mondo.
Capii, anche se solo vagamente, che una società che non ha una forte cultura dell’innovazione resisterà alle nuove idee perché queste portano cambiamenti, e che ogni mutamento comporta rischi e richiede uno sforzo in più, disturbando lo status quo, che è ciò che molte persone vogliono mantenere a tutti i costi”.
(tratto da: Silicio, di Federico Faggin, Mondadori ed., 2019)