Le automobili, si sa, dispongono di meccanismi di sicurezza sempre più sofisticati. Cruscotti rivestiti, airbag, cinture di sicurezza, piantoni di sterzo collassabili, e così via. Paradossalmente, ma non troppo, questi dispositivi di protezione non inducono gli automobilisti a guidare con maggior prudenza: casomai avviene il contrario. Sentendosi più protetto, l’automobilista si prende qualche rischio in più. Se il rischio di rimanere uccisi o feriti in un incidente cala drasticamente, molti guidatori si sentiranno autorizzati a guidare in modo più rischioso.
Paradossalmente, ma non troppo, dovrebbe essere l’assenza di meccanismi di sicurezza a incentivare ad una guida prudente. Paradossalmente, ma non troppo, bisognerebbe obbligare a montare al centro del volante di ogni automobile una spada puntata verso il cuore del guidatore. Questo semplice accorgimento avrebbe indubbiamente l’effetto di indurre al rispetto delle distanze di sicurezza. Per maggiori approfondimenti: Steven E. Landsburg, L’economista in pantofole, Baldini & Castoldi, 1993.
Una risposta a “Il paradosso della sicurezza”
Colgo la provocazione per trarre la conclusione che per cogliere appieno il frutto degli investimenti in sicurezza attiva e passiva in macchine ed attrezzature, bisogna investire contestualmente sulla cultura della sicurezza in strada come nelle aziende.