All’inizio del XVIII secolo nelle fabbriche tessili inglesi la macchina a vapore inventata da Thomas Newcomen – meraviglia tecnologica del suo tempo – lavorava incessantemente dall’alba al tramonto.
La Newcomen richiedeva che un operatore fosse sempre presente per aprire e chiudere manualmente le sue valvole. Si trattava di un lavoro monotono e noioso, che consumava tempo e richiedeva molta attenzione. Un giovane apprendista immaginò un sistema che potesse alleviare il suo lavoro, e consentirgli di andare a giocare con gli amici.
Con le semplici risorse che aveva a disposizione costruì un dispositivo – fatto semplicemente di corde e pulegge che già si trovavano in fabbrica – collegato alle valvole della macchina: il suo obiettivo era quello di automatizzare il movimento delle valvole.
Quando il dispositivo fu pronto, lo testò e riuscì a farlo funzionare: le valvole si aprivano e si chiudevano automaticamente, sincronizzandosi con il movimento della macchina. Questa invenzione – che venne chiamata “Potter’s Engine”, in onore del suo inventore, il giovane apprendista Humphrey Potter – ridusse significativamente il bisogno di manodopera e aumentò l’efficienza della fabbrica.
Nelle grandi fabbriche le persone con ruoli operativi sviluppano una conoscenza profonda dei macchinari e dei processi. Questa esperienza pratica spesso supera la comprensione teorica dei manager, che pur stabilendo le regole, non vivono le sfide quotidiane degli operatori.
Le soluzioni innovative nascono da questa competenza sul campo. Chi opera sul campo identifica inefficienze e può trovare modi efficaci per superarle, come fece Humphrey Potter, che migliorò la macchina a vapore grazie alla sua osservazione pratica.
I manager spesso impongono procedure standardizzate senza considerare il feedback di chi sta in prima linea, portando a decisioni inefficaci. Sottovalutare queste capacità priva le aziende di opportunità di miglioramento. Riconoscere queste qualità può creare un ambiente lavorativo più efficiente e innovativo, dove le decisioni sono basate sull’esperienza diretta.