«Ammettiamo che leggiate su base annuale, i dati sulle quotazioni di una certa azione oppure sulle vendite di fertilizzanti della fabbrica di vostro suocero, o sull’inflazione a Vladivostok». «Ipotizziamo altresì che nella realtà che state osservando, una volta all’anno il rapporto tra segnale e rumore sia di circa uno a uno (metà segnale metà rumore): ciò significa che più o meno la metà dei cambiamenti è costituita da veri miglioramenti o peggioramenti mentre l’altra metà è casuale. Questo è il rapporto che ricavate da un’osservazione su base annuale.
Ma se osservate gli stessi dati una volta al giorno, la suddivisione diventerà 95% rumore, 5% segnale. Se poi li osservate una volta ogni ora, come fanno le persone immerse nelle informazioni dei notiziari e nelle variazioni dei prezzi di mercato, la suddivisione sarà 99,5% rumore e 0,5% segnale. Ciò significa duecento volte più rumore che segnale, ed è per questo che chiunque ascolti i notiziari (tranne quando si verificano eventi molto molto significativi) si trova un gradino sotto i creduloni».
“Pensate alla iatrogenicità dei giornali. Ogni giorno devono riempire le pagine con una serie di notizie fresche – soprattutto quelle trattate anche dagli altri giornali. Tuttavia, per fare le cose per bene, bisognerebbe che imparassero a rimanere in silenzio quando non ci sono notizie di rilievo. I giornali dovrebbero essere lunghi due righe in certi giorni, duecento pagine in altri, a seconda dell’intensità del segnale. Ma ovviamente vogliono fare soldi e hanno bisogno di venderci cibo spazzatura. E il cibo spazzatura è iatrogeno”.
(Taleb, Nassim Nicholas. Antifragile. Il Saggiatore, 2012)