Si crede comunemente che sia stato Henry Ford ad inventare la catena di montaggio. Tutti sanno infatti che fui lui ad introdurre nella sua fabbrica – a partire dal 1908 – questo sistema innovativo per la produzione in serie del Modello T, la prima auto di massa. Secondo la concezione di Ford, il prodotto – l’automobile – avanzava lungo la linea di montaggio mentre gli operai stavano fermi ed eseguivano ciclicamente gli stessi compiti: serrare una vite, assemblare un pezzo, e così via.
Tuttavia, pochi sono a conoscenza che l’idea della catena di montaggio venne a Henry Ford pensando alla “catena di smontaggio” introdotta nei macelli suini intorno al 1830 a Cincinnati, Ohio. Nei macelli di Cincinnati, le carcasse dei maiali scorrevano lungo una catena appesa a un carrello rotante, mentre gli operai rimanevano fermi ad eseguire operazioni ripetitive: disossare una parte, scarnificare un osso, e così via. Questo metodo consentiva di smontare un maiale in pochi secondi, ma richiedeva centinaia di specializzazioni svolte da altrettanti lavoratori. È proprio nei macelli di Cincinnati che emersero la frammentazione del sapere, la nascita delle discipline specializzate e la suddivisione del lavoro.
Fu quindi dai macelli che Ford trasse ispirazione per la sua invenzione, e per fortuna nessuno lo convinse che “macellare maiali e costruire automobili sono problemi completamente diversi”.