Un luogo comune quando si pensa all’”organizzazione perfetta” è quello che sottolinea l’importanza della solidarietà, dell’unità, dello “spirito di corpo” fra chi vi lavora. Come si spiega allora il fallimento di organizzazioni composte da gruppi di persone molto coese e integrate fra loro? È dimostrato che un elevato “spirito di corpo” abbassa la qualità del processo decisionale, perché il pensiero critico indipendente viene sostituito da un pensiero di gruppo conformista. I conformisti organizzativi si comportano in maniera intollerante verso chiunque si ponga come ostacolo al raggiungimento del consenso. Nelle organizzazioni in cui regna “lo spirito di corpo” nessuno osa contraddire le decisioni che tutti ardentemente auspicano. Ed è il conformismo che spiega perché un insieme di persone singolarmente logiche e ponderate arriva a deliberare in modo né ponderato né logico. Quando si chiede alle persone di innovare, scopriamo che le organizzazioni di cui fanno parte non sanno gestire il dissenso, il conflitto, il confronto e la devianza. Predicano innovazione e praticano conservazione.