Le aziende sono suddivise in unità organizzative. Gli organigrammi aziendali prevedono settori, reparti, uffici, succursali, filiali, divisioni. Tuttavia le articolazioni all’interno dell’azienda sono ben più numerose, e non vengono rappresentate in nessun documento.
Esistono territori rappresentati da categorie logistiche (“quelli del piano di sotto”, “quelli dei magazzini”), anagrafiche (“i giovani, i vecchi”), professionali (“gli amministrativi, i tecnici, i venditori, ..”), di genere o etniche (“le donne, quelli della provincia, gli stranieri”), di anzianità (“la vecchia guardia, i pivelli”), di appartenenza aziendale (“quelli ex ….”), e così via.
In sostanza, un territorio è costituito da qualsiasi spazio delimitato da ostacoli alla percezione. Ne deriva che in azienda circolano molteplici mappe, alcune formali, e altre informali. Spesso capita di sbagliare strada proprio perché si usa la mappa sbagliata nel luogo o nel momento sbagliato.
Pensi di parlare ad un collega ma in realtà ti stai rivolgendo a un “anziano”, quindi devi mostrare deferenza e rispetto. Esigi un’informazione da un altro reparto ma non tieni conto che tu sei un “ex di azienda incorporata che stava per fallire” e che quindi non hai diritto a nessuna pretesa. A quel punto non resta che rivolgerti a qualcuno del tuo stesso paese, o della tua stessa età, o del tuo stesso piano, o del tuo stesso genere o che è tifoso della tua stessa squadra.
Una risposta a “I territori aziendali”
[…] difficile orientarsi nella giungla aziendale e Giuliano Nicolini in questo bell’articolo “I territori aziendali” propone una interessante mappa per […]