La Tribù dei Nale è una strana tribù. I Nale sono dislocati su tutto il territorio, lavorano in palazzi da cui escono raramente e adorano la Dea Justitia, che nessuno ha mai visto. Sono organizzati in caste e, all’interno di ciascuna, sono strutturati in precisi livelli gerarchici. È quasi impossibile per un membro di una casta passare ad un’altra, mentre all’interno della casta si avanza per concorso. Sono la tribù più regolamentata del mondo (leggi, codici, regolamenti e protocolli abbondano), ma i Nale agiscono prevalentemente sulla base di prassi e usanze non scritte, spesso incomprensibili alle altre tribù e a loro stessi (molti Nale confessano di non sapere il motivo per cui agiscono in un certo modo), la cui origine si perde nella notte dei tempi. Se è vero che un gruppo si trasforma in una tribù quando a) ha un interesse comune e b) ha uno strumento per comunicare, allora la Tribù dei Nale non può propriamente definirsi una tribù, mancando di entrambi i requisiti di base. E forse non può nemmeno definirsi un gruppo. Tuttavia un obiettivo comune ce l’hanno: di fronte alle novità i Nale oppongono una strenua resistenza. Nonostante la presenza di formali capi-tribù, tutti i Nale intervengono su tutto (nessuno si fa gli affari propri) e ognuno ha una precisa opinione su cosa bisogna fare, naturalmente diversa da tutte le altre. Ciò porta ad un perenne immobilismo, che è la vera caratteristiche distintiva della Tribù Nale.